Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bankitalia: nel 2021 non ci sarà una vera e proria ripresa

Secondo Bankitalia il 2021 sarà ancora un anno d'incertezza per la ripresa italiana.

Il bollettino emanato da Bankitalia rileva che il quarto trimeste del 2020 ha mostrato un segno negativo, attorno al 3,5%. Questo ha portato a un ridimensionamento delle previsioni per il 2021, che dovrebbe chiudere con un timido +3,5%. Caute anche le previsioni per i prossimi anni, il 2022 potrebbe mostrare un +3,8%, mentre per il 2023 ci si apsetta un +2,3%, anche se è ancora troppo presto per sbilanciarsi.

"La seconda ondata pandemica, come negli altri paesi dell'area, ha determinato una nuova contrazione del prodotto nel quarto trimestre"

"Sono i timori di contagio, più che le misure restrittive, a frenare ancora i consumi di servizi", rileva Bankitalia, citando i dati di una rilevazione fra le famiglie italiane. Il calo dell'attività economica - scrive Bankitalia - "è stato pronunciato nei servizi e marginale nella manifattura", con le attese delle imprese peggiorate per la seconda ondata ma lontane dal pessimismo raggiunto nella prima metà dello scorso anno": le aziende intendono espandere i propri piani di investimento per il 2021.

Anche il settore bancario potrebbe subire delle forti ripercussioni quest'anno.

Gli "effetti della pandemia sull'esposizione al rischio di credito delle banche italiane potrebbero essere più elevate" fra quelle di minori dimensioni.  Lo afferma il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che cita una recente analisi dell'istituto centrale. Per il governatore infatti le banche 'non significant' presentamo un composizione diversa del portafoglio di crediti.  Imporre delle perdite ai creditori delle banche medie e piccole "in assenza di adeguati cuscinetti (buffer) di capitale Mrel per assorbirle "finirebbe per colpire i loro depositi con un possibile effetto a catena negativo sulle altre piccole banche", spiega Visco.

L'impatto "della crisi Covid sui bilanci delle banche è rimasto fino ad ora limitato" ma "non possiamo escludere che una volta che le misure di supporto dei governi siano rimosse alcune banche possano avere un significativo deterioramento della loro qualità degli attivi ": Lo afferma il responsabile del supervisory board della Bce Andrea Enria.