Giovedì, 18 Aprile 2024
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Come si lavora il marmo?

La lavorazione del marmo è un’arte antica, ma che grazie alle moderne tecnologie ha migliorato la qualità dei prodotti che si ottengono. Vediamo quali sono le operazioni che portano il marmo all’interno delle nostre abitazioni.

Come si lavora il marmo?

Dalla prima estrazione nella cava, al caricamento delle lastre di marmo sui container o sui camion, al trasporto nelle aziende che si occupano di trasformare le lastre in oggetti che andranno a decorare le nostre abitazioni.

Le operazioni di movimentazione delle lastre di marmo – di qualsiasi dimensione – devono essere fatte in totale sicurezza e nel modo migliore. Tra le aziende più specializzate nel fornire questa tipologia di attrezzature, c’è sicuramente Righetti Vacuum Lifters. In attività da oltre 20 anni, la visione globale di questa azienda l’ha portata a diventare uno dei punti di riferimento in tutto il mondo. I sollevatori a ventosa prodotti da Righetti, possono essere la scelta perfetta per tutte le necessità di movimentazione del marmo.

Vediamo più in dettaglio come si compongono le varie fasi della lavorazione del marmo.

Prima fase: l’estrazione del marmo nella cava

Il marmo è un elemento che è presente in natura. Il passare degli anni lo trasforma e lo rende un materiale unico e di rara bellezza. Questo materiale si estrae in cave di marmo all’aria aperta o sotterranee.

I metodi di estrazione e le dimensioni dei blocchi di marmo dipendono dalla tipologia di cava e dalla sua dimensione. Mediante una serie di tagli verticali – i tagli in orizzontale sono molto rari - si vanno a creare dei blocchi di marmo che hanno un peso compreso tra i 6 e le 15 tonnellate.

Seconda fase: arrivo e scarico dei blocchi di marmo

Una volta che il blocco di marmo è pronto per il trasferimento, mediante l’utilizzo di sollevatori a ventosa, si caricano sul mezzo che li porteranno al centro di lavorazione.

A causa delle dimensioni imponenti e dal loro peso elevato, i blocchi devono essere spostati e movimentati con mezzi idonei. Questo sia nelle operazioni di carico/scarico che durante tutte le lavorazioni. Azione che deve essere fatta sempre in sicurezza e solo grazie a macchinari idonei.

Lo stoccaggio dei blocchi avviene generalmente all’aperto.

Terza fase: il taglio dei blocchi di marmo

Il taglio del marmo viene eseguito con delle frese multifilo o a blocco. Nel caso il blocco sia di grandi dimensioni si utilizza una taglierina multifilo, mentre nel caso di blocchi più piccoli o irregolari si utilizza una taglierina a blocco. Scegliere il giusto metodo di taglio, permette di ottimizzare al meglio il taglio del marmo e ridurre al minimo gli scarti.

La tipologia del marmo, la sua qualità e il prodotto finale che si dovrà ottenere dal blocco di marmo influiscono sulla scelta della modalità di taglio.

Quarta fase: lavorazione e modifica del marmo

  • lucidatura: mediante la lucidatura si permette al colore naturale del marmo di esprimersi al meglio. Questa fase di trasformazione può durare tra i 40 e i 60 minuti. Questo in base alla grandezza del pezzo.
  • levigatura: la levigatura è un’azione che porta la superficie del marmo a diventare opaca. Risultato contrario a quello della lucidatura. Questa operazione, porta a rimuovere tutti i segni delle operazioni di taglio.
  • invecchiamento: questa tipologia di finitura conferisce alla pietra un aspetto vissuto ma allo stesso tempo molto bello.
  • bocciardatura: la bocciardatura è una lavorazione che si esegue quando si vuole donare al marmo una superficie più grossolana. Ideale quando lo si utilizzerà come gradini per l’esterno o in una situazione dove la sua superficie deve essere a prova di scivolo.
  • spaccatura: è la finitura più rustica, ma che allo stesso tempo permette di ottenere una superficie più irregolare e dal forte impatto visivo.

Al termine di questa lavorazione, il marmo andrà stoccato od esposto per la fase finale. Cioè la vendita.

Grazie ai sollevatori a ventosa si potranno movimentare questi blocchi di marmo e posarli sui camion che andranno a raggiungere la loro destinazione finale. Così da abbellire abitazioni, negozi o qualsiasi luogo dove possono diventare una parte dell’arredamento.